Costruire

Non mi capita più così spesso che una canzone mi si appiccichi addosso – specialmente se italiana – ma stavolta è accaduto. Musicalmente, una ballata in 6/8, ben studiata e impreziosita da un bell’arrangiamento per archi. Il testo è intenso e personale (penso di poter dire VERO) e si divide in 4 momenti, ne cito solo degli estratti (andate a leggervi l’integrale su www.niccolofabi.com – sottomenu discografia). UNO Chiudi gli occhi / immagina una gioia / molto probabilmente penseresti a una partenza / ah si vivesse solo di inizi (…) DUE Nel mezzo c’è tutto il resto / e tutto il resto è giorno dopo giorno / e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire / e costruire è potere e sapere rinunciare / alla perfezione TRE ma il finale è di certo più teatrale / così di ogni storia ricordi solo la sua conclusione (…) tra l’attesa e il suo compimento / tra il primo tema e il testamento – e dopo la ripresa del ritornello (DUE) la chiusa finale QUATTRO ti stringo le mani / rimani qui / cadrà la neve / a breve .

Come sempre, una canzone va ascoltata con la musica perché è con la musica che è nata. E in questo caso l’accoppiata musica-parole è particolarmente azzeccata. Ma non c’è più spazio. Conclusione: ciò che mi interessa è che questa canzone scandaglia l’umano e arriva ad una profondità non usuale per la musica di solito chiamata leggera. Per chi vuole, analisi dettagliata e commenti sul forum.