METEORE?

La segnalazione mi è giunta da un caro amico degli anni giovanili, oggi compositore e docente affermato, lo chiameremo M.T. per non comprometterlo. Così mi sono trovato ad ascoltare i due dischi veri (a parte i remix), di una band californiana di crossover (l’ho imparato dopo) e cioè un genere che incrocia l’heavy metal con il rap e l’hip-hop, mescolando stili e sonorità di entrambi (ma non erano tre?).
Al primo ascolto, si sa, saltano fuori soprattutto i difetti, o meglio i debiti: sopra tutti Nirvana, Metallica ed una spruzzatina di Red Hot Chili Pepper. D’altronde gli ingredienti principali non sono nuovi: tipica struttura quattro-accordi-che-si-ripetono, miscela rap metal sicuramente già percorsa da altri… Ma forse per una mia mai sopita predisposizione al metallo; forse perché una volta tanto quello che rappa dice cose sensate e non una serie di improperi; forse perché l’altro che urla è intonato; forse per i riff prepotenti che rimangono attaccati alla pelle, come pure certi ritornelli duri e melodici al tempo stesso; forse perché della fatal quiete questa musica NON è l’imago, anzi sprigiona insieme ad un innegabile disagio una prorompente voglia di vivere e l’energia di certe domande…
Forse per tutto questo e per ciò che non c’è più spazio, provate ad ascoltare Hybrid Theory (2000) e Meteora (2003) dei Linkin Park e poi ne parliamo.