… si sta alzando la canzone popolare!

Avevo seguito i primi passi di Davide Bernasconi Van De Sfroos: Franco, con cui suonavo, suonava anche con lui. Poi, invitato a presentare un suo libro, l’ho anche incontrato. Ma mai mi aveva colpito come in quest’ultimo lavoro.
Perché questo CD, Pica, è un avvenimento. Davide si è impossessato di tutta la tradizione musicale non pop rendendola sua. Si sentono echi di country, funky, irish folk e molto altro, ma il tutto non stona, perché assimilato e riproposto in una sintesi accattivante.
E avvengono anche le storie: ogni volta che le ascolti, raccontate in modo vivo e fresco, riaccadono di nuovo. Il Cimino, il costruttore di motoscafi, il minatore sembrano quasi animarsi. Ma non bisogna avere fretta e lasciare alla storia il tempo di svolgersi. Se ci si lascia ferire, il cuore si ridesta a queste storie di umanità raccontate poeticamente. Mia moglie ascoltando forse il brano migliore dell’album, 40 pass, mi dice: al dialetto non manca niente. E non manca niente nemmeno alla storia dei due ragazzi di New Orleans, coraggiosamente raccontata anch’essa in dialetto.
Magari bisognerà cercare il significato di qualche parola che ci sfugge.
Vorrà dire che dopo aver letto e riletto le traduzioni di Bob Dylan e Neil Young, ci studieremo anche i testi di un poeta di casa nostra. E poi non ditemi che delle canzoni napoletane tutti capiscono tutte le parole. Buon ascolto